Qualche settimana fa ho letto su Facebook una riflessione sull’importanza di sapersi fermare. L’autrice giungeva alla conclusione che viviamo un periodo di diffuso “esaurimento emotivo e fisico che porta a una ridotta capacità di entrare in empatia e provare compassione per gli altri. Assuefatti all’idea di un altro che soffre, non proviamo più nulla se non quello che ci riguarda direttamente.”
Ho riflettuto sul valore di fermarsi, darsi tempo e ascoltarsi. Sapersi fermare significa iniziare ad ascoltare. Ascoltare se stessi in primis, e attraverso il proprio ascolto, sentire anche l’altro. Il passaggio più difficile per me è stato iniziare ad ascoltare la mia insoddisfazione che mi ha portato ad avvicinarmi al mio dolore. Un dolore non nasce solo dai traumi passati, fa parte anche del vivere, del crescere e del lasciar andare, dell’entrare nella vita adulta e del cambiamento. Un dolore che non possiamo rifiutare, continuando a correre, a riempirci di impegni e attività, per non sentire.
Prendersi cura di sé, significa anche rallentare, respirare, comprendere che la causa delle nostre insoddisfazioni, difficoltà o rabbie, non risiede sempre nell’altro ma anche in noi stessi. Fermarsi e ascoltarsi significa avvicinarsi a se stessi sviluppando empatia verso gli altri e il mondo. Restare nell’aridità emotiva, ci reca solo infelicità. La strada verso se stessi, che non va confusa con l’egoismo, è un percorso lento che richiede dei tempi che non sono quelli moderni.
Una lentezza che è più vicina ai tempi della natura, delle stagioni, della nascita di un germoglio. I percorsi di Mindfulness insegnano la pazienza, a stare nella lentezza e nell’attesa. La trasformazione che desideriamo non avviene in un giorno, ma nel corso di una stagione. Non è semplice aprire un cuore che è rimasto chiuso per paura. Serve delicatezza e cura. Seguire il ritmo della natura, ti permette di fare quei piccoli passi che creano il coraggio quotidiano per aprirsi, sentire e ascoltare.
Si può superare la paura del dolore, proprio e altrui. L’importante è non avvicinarsi come un torero nell’arena, ma come una farfalla che si posa su un fiore.
In questi anni di insegnamento della Mindfulness ho compreso che questo percorso offre molto. Trasforma in profondità. Chiunque può partecipare, l’importante è essere disponibili ad entrare in un territorio nuovo e affidarsi alla guida e alla propria capacità evolutiva.
Ti aspetto alle presentazioni dei corsi MBSR.
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